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Con la chemio precauzionale più 10% di probabilità di guarigione dal sarcoma

Oncologia Redazione DottNet | 16/11/2018 19:02

Arriva Sarculator, app che prevede l'evoluzione della malattia

Nuove opportunità terapeutiche per gli osteosarcomi recidivanti grazie alla chemioterapia 'precauzionale' e una app che consente di prevedere l'evoluzione dei sarcomi dei tessuti molli per pianificare il migliore trattamento possibile. Sono tra le novità di cui si è discusso al congresso annuale della Connective Tissue Oncology Society (CTOS), in corso a Roma.  I risultati di uno studio randomizzato condotto a livello europeo mostrano risultati positivi nei sarcoma primitivi dei tessuti molli, grazie a un trattamento prechirurgico, utile a prevenire la comparsa di metastasi. "La chemioterapia 'precauzionale' o neoadiuvante migliora le probabilità di guaribilità del 10%", spiega Silvia Stacchiotti, oncologo medico presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori (INT) di Milano e tra gli autori del lavoro. Gli sforzi della ricerca, prosegue, "si stanno inoltre incentrando sull'identificazione dei pazienti che possono trarre reali benefici da questi trattamenti, evitandoli a chi ne subirebbe solo effetti collaterali inutili".

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Va in questa direzione la App 'Sarculator', ideata dall'INT, di cui al congresso è stata presentata una versione aggiornata. Consente di definire la prognosi dei pazienti con sarcoma dei tessuti molli, ovvero il rischio di recidiva e le probabilità di sopravvivenza a 5 e 10 anni in funzione di età, tipo di tumore, dimensioni, aggressività e grado istologico. In questo modo il medico può individuare per ciascun paziente la terapia migliore.  Novità arrivano anche sul fronte degli sarcomi dei tessuti ossei. Uno studio condotto presso l'Università di Bordeaux mostra per la prima volta effetti positivi delle terapie con antiangiogenici (cabozantinib e regorafenib), ovvero farmaci che agiscono in modo mirato sul fattore che promuove la crescita dei vasi sanguigni, limitando così la diffusione del tumore. "Per la prima volta - spiega Alessandro Gronchi, responsabile Struttura Semplice Chirurgia Sarcomi dell'INT - queste terapie, che hanno mostrato già risultati positivi per altri tipi di tumori, hanno mostrano una attività nell'osteosarcoma recidivante, laddove la chemio non ha più effetto".

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